Paleni

ARMA: D’azzurro ad un albero al naturale nodrito su una campagna di verde, cimata da un triregno. (Arma conforme a quella riprodotta al n. 1444 dello Stemmario Camozzi, manoscritto conservato presso la biblioteca civica A. Maj di Bergamo).

PaleniCASATA: i Paleni sono, unitamente ai Rovelli, una delle famiglie originarie di Cusio, dove beneficiavano dei beni comuni degli originari, quali ad esempio il monte Avaro. La famiglia aveva originariamente la sua abitazione a Cusio inferiore e di essa se ne ha la prima menzione in un documento del 1416 che fa riferimento a precedenti del 1411 e del 1390. Nei secoli successivi, in documenti come ad esempio nello “Stato d’anime del 1791”, ( le composizioni delle famiglie che venivano redatti dai parroci del paese), numerosi esponenti di questa famiglia, pur mantenendo un nucleo famigliare consistente in Cusio di sotto, (come ad esempio Simone, Gio. Giuseppe, Gio Battista detto Battistone Maria Prudenza, Margherita Rovelli vedova di Gio. Battista, Maria Caterina Lazzaroni vedova di Gio. Domenico), sono documentati come proprietari di case anche nel centro storico di Cusio superiore: “Giacomo Antonio 1724, abitava sopra la chiesa; Pietro Antonio fu Pietro divisosi nell’anno 1792 dai suoi nipoti di Cusio di sotto, andò ad abitare sopra la chiesa. Giovan Battista Anatalone in occasione di voler prender moglie divisosi dai suoi, e collocatosi per alcuni mesi in altra casa portasi ad abitare l’ultima casa vicino alla fontana di Cusio superiore a mano destra andando in là. Marco divisosi pur questo nell’anno 1797 da suoi comperò al n. 49 parte della casa e ristorata, dopo qualche tempo andovvi ad abitare. Angela Maria Bottagisi vedova di Martino abita con la famiglia nella 2a piazza andando in là l’ultima casa di sopra cioè a mano destra.

Vari esponenti di questa famiglia si trovano anche imparentati anche con la famiglia dei Rovelli intarsiatori, fra cui Martino che sposò Dorotea nata nel 1671, figlia del noto Antonio Rovelli (1641-1710) celebre per le numerose opere di intaglio. Giuseppe viene citato nel 1690 in un pagamento per l’esecuzione dei banchi nella chiesa di Mezzoldo eseguito dai falegnami Rovelli di Cusio. Antonio viene indicato insieme a Carlo Volpi Lamagni quale cavallante in un documento del 16 aprile 1692 per aver trasportato a Bergamo e viceversa legno intagliato servito per gli stalli del coro della chiesa di Averara intarsiato da Antonio Rovelli. Giovanni Battista Anatalone figlio di Giovanni Battista nel 1794 acquistò da Angelo Rovelli che si era trasferito a Bergamo, tutti i beni che egli aveva a Cusio, compreso il fabbricato dove si trovava la bottega dei “marengoni” Domenico Paleni di Cusio Inferiore fece realizzare gli affreschi nella chiesa di San Giovanni Battista nel deserto a Cusio, opera di Cristoforo Baschenis il Giovane (1560/1561-1618/1626) firmati CHRISOPHORUS BASCHENIS DE AVERARIA PINGEBAT 1583, siglati in controfacciata DOMENICO DE PALENI DA CUSO DI SOT A F F. Di questa famiglia numerosissimi furono gli amministratori della contrada di Cusio e alcuni di essi furono anche Vicari di tutto il Comune di Valle Averara, fra cui Giovanni Battista (1766 e 1790). Numerosi furono anche i Paleni che abbracciarono la vita ecclesiastica, tanto che fra i soprannomi con i quali venivano identificati i vari rami della famiglia vi era anche quello dei “Preòsc” (Parroci).

A Giovanni Battista venne costituito il patrimonio ecclesiastico nel 1627 in diocesi di Bergamo e nel 1630 si trova citato parroco di Cusio. Don Francesco Antonio fu Martino fu cappellano di Ronco (…1755…), parroco di Piazzolo (1760-1763), di Cusio (1763-1768), di Ornica (1768-1781), finchè rinunziò e rimase viceparroco, morendo il 12 marzo 1785. Don Giuseppe nato a Cusio il 17 agosto 1803 e morto l’8 novembre 1866, fu viceparroco dal 1828 al 1931 e poi parroco dal 1831 al 1866 di Pizzino, apprezzato predicatore. Altro don Giuseppe nato a Cusio, cappellano a Valcanale, Antea, Laxolo e presso l’Istituto delle Suore Orsoline a Bergamo, morì il 18 maggio 1918. Don Giovanni, nato nel 1884, fu ordinato sacerdote nel 1910, fu prima Economo (1915) e poi Parroco di Fondra, quindi parroco a Roncobello ed a Bonate Sopra. Don Giovanni Battista, nato nel 1842 a Cusio, fu coadiutore a Songavazzo e morì il 5 maggio 1918. Don Carlo nato nel 1854 a Cusio e morto a Olmo il 24 gennaio 1914, fu coadiutore ad Urgnano, economo a Cassiglio, parroco di Foppolo (1888-1894) e poi coadiutore ad Olmo sino alla morte, Don Daniele nato a Cusio l’8 agosto 1867 e morto il 31 marzo 1919, fu parroco a Pianca (1898-1918). Don Fortunato, nato nel 1872 a Cusio, morì il 14 marzo 1912 ad Olera dove era coadiutore. Un cenno particolare merita Don Celeste, nato a Cusio da Domenico e Maria pure Paleni il 21 giugno 1847; ordinato sacerdote nel 1869, fu dapprima maestro nel collegio di Celana per un anno dal 1868 al 1869, poi coadiutore ad Entratico (…1871 …) poi cappellano viceparroco a Valnegra (1873-1880), dove fu anche maestro comunale nel 1877 e nel 1880, Rettore del Collegio (1878-1879) ed Economo spirituale (1879). Fu poi insegnante elementare dal 1881 al 1896 e vicerettore negli anni 1883-1894 al collegio Sant’Alessandro di Bergamo. Tornò poi come cappellano a Cusio, dove figura fra il 1897 e il 1909. Divenne poi cappellano delle Dame del Sacro Cuore a Peschiera di Villa d’Adda dal 1909 al 1922 quando passò alla casa Sant’Antonino dei sacerdoti infermi, per ritirarsi a Cusio dal 1925 sino alla morte avvenuta il 17 aprile 1931. Fu sacerdote di grande cultura e si interessò particolarmente alla storia di Cusio e della Valle Averara, con ricerche e trascrizioni di documenti. Un ramo dei Paleni di Cusio ebbe nel XVII-XVIII secolo l’appalto della cantoniera presso il passo San Marco, che conduce dalla Valle Breembana alla Valtelina. Un’altra diramazione si trasferì a Bergamo, Bortolo Belotti ricorda un Paleni di questa città che fece parte dei Cacciatori delle Alpi sotto la guida di Giuseppe Garibaldi e combattè a Seriate nel 1859, forse Carlo, che fu garibaldino (1834-1879). Di questa famiglia vengono ricordati anche due valenti marmisti e scultori Andrea ed Ernesto (1848-1947) e l’architetto Giulio. Alcuni esponenti Paleni figurano fra i Caduti della Grande Guerra (1915-1918), sia di Cusio (Battista fu Antonio, Celestino fu Giuseppe, Felice di Alfonso), sia di Santa Brigida (Giuseppe di Francesco), mentre fra i mutilati viene ricordato Camillo fu Pantaleone di Cusio. Durante la seconda guerra mondiale perirono Celeste di Giovanni e Domenica Salvini di 19 anni a Dachau il 30 marzo 1944 e Giuseppe di Paolo e Cirilla Paleni di 30 anni il 9 luglio dello stesso anno a Norimberga.