CASATA: La famiglia trae probabilmente origine da Lazzarino, diminutivo del nome proprio Lazzaro. Bortolo Belotti nella sua “Storia di Bergamo e dei bergamaschi” ricorda tra gli esponenti di questa famiglia Lazzaro, vissuto verso la fine del XVIII secolo e segnalato alla pubblica autorità per la sua manifesta simpatia alla causa della rivoluzione francese. Don Marino di Brignano, rappresentante di primo piano tra i patrioti dei moti rivoluzionari del 1848 contro la dominazione austriaca in Lombardia, fu mortalmente ferito da alcuni soldati il 22 marzo nella sua stanza, mentre stava preparandosi ad una predica. Viene ricordato “di indone soave e di santi costumi, nella sua predicazione aveva tenuto un patriottico atteggiamento”. Nel corso della storia numerosi sono i riferimenti a componenti il ramo di questa famiglia dimorante a Mezzoldo, interessanti notizie sono rilevabili su “Mezzoldo in Valle Lulmi” edito nel 2006, scritto con il contributo di più autori. In uno “Stato delle Anime” della Parrocchia di San Giovanni Battista di Mezzoldo (corrispondente allo stato di famiglia dei giorni d’oggi) stilato nel 1796 dal parroco “Curato Gio. Giacomo Bonetti”; parecchi sono gli esponenti della famiglia che risultava fra le più numerose del paese. Ad esempio: Giuseppe, aveva sposato una Garbelli, malghese, dalla quale nacquero due figlie, che erano al tempo in età da marito. Domenica e Giuseppe, ripettivamente di cinquantasei e sessantaquattro anni, vivevano singolarmente in contrada Cà Bereri come due famiglie separate. Anche in contrada Maisetti sono citati altri gruppi di questa famiglia, Giocchino Lazzarini e Giacoma Arioli non avevano prole.
Interessanti sono le notizie riguardanti l’elezione del parroco, che veniva scelto dagli abitanti del paese. Giuseppe fu Lazzaro Lazzarini viene citato il 27 aprile 1707 con altri deputati dei parrocchiani di Mezzoldo riunitisi per concordare i capitoli od obblighi che il parroco, scelto dagli abitanti, doveva assumersi al momento della sua elezione. Il 9 luglio 1720 nello studio delle case del notaio Basilio Lazzarini a Mezzoldo i sindaci della chiesa ed i deputati del comune concordarono i capitoli con il nuovo parroco don Giovanni Maria Astori. Il 9 aprile 1740 Lazzaro, nella sua qualità di deputato dei Vicini ed originari del Comune di Mezzoldo, sottoscrisse con altri rappresentanti l’accordo con il parroco eletto Tomaso Saltarelli fu Giuseppe, eletto per sette anni. Un tempo, avveniva che venissero istituite delle Cappellanie o lasciti con l’intenzione di provvedere al mantenimento di un cappellano che provvedesse alla cura delle anime ed alla celebrazione di messe. Fu così che anche a Mezzoldo venne istituita la “Cappellania Lazzarini” che prese il nome dal facoltoso benefattore Francesco Maria fu Giovanni Battista dimorante nella città di Venezia, a condizione che la comunità del paese si impegnasse a costruire una casa d’abitazione per il cappellano, prendere i mobili necessari e mantenerli. Un ramo della famiglia Lazzarini o Lazzarini-Bonetti (cognome originato forse da un imparentamento con la famiglia di Baresi di Roncobello) risulta dimorante in Mezzoldo e documentata sin da tempi antichi. Ancor oggi si può notare su un edificio del paese lo stemma affrescato che, in un inquartato, riprende anche le insegne dei Bonetti di Baresi. Alcuni esponenti di questa famiglia ricoprirono importanti incarichi nell’amministrazione pubblica, altri esercitarono nobili professioni, altri ancora, abbracciata la vita religiosa, esercitarono il loro ministero anche nei paesi dell’alta valle. Esponenti della famiglia Lazzarini Bonetti sono documentati in atti notarili molto antichi come residenti nella Valle dell’Olmo: Pietro fu Antonio fra gli anni 1590 e 1595, così pure il figlio Lazzaro.
Il 3 marzo 1637 Marco di Pietro figlio del fu Pasino viene citato in un atto del notaio Simone Donati di Piazza. Nel 1642 Lazzaro fu Pasino compare fra i testimoni in un atto del notaio Aurelio Maldura. Il 12 agosto 1669 Domenico viene citato in un atto di emancipazione e divisione di beni con i figli Giovanni, Domenico e Giovanni Battista. Inoltre certi componenti di questa famiglia, dimoranti nella zona della Valle dell’Olmo, risultano impegnati nell’industria mineraria sin dal XV secolo; alcuni fra loro vennero ingaggiati, quali abili maestri di forni di fusione, in diverse regioni anche dell’Italia centrale. Esercitarono la professione di notaio: Lazzaro fu Pasino fra il 1644 ed il 1688 a Olmo al Brembo, mentre Basilio fu Lazzaro dal 1680 al 1725 e Lazzaro fu Basilio (probabilmente suo figlio) dal 1726 al 1750. Don Giacomo fu parroco di Olmo al Brembo dal 1697 al 1709. Durante il primo conflitto mondiale (1915-1918), fra i Caduti di Mezzoldo si ricorda Paolo fu Carlo, mentre Battista è ricordato fra i soldati dispersi durante la seconda guerra mondiale (1940-1945). Nell’elenco del 1926 che raggruppava i Soci del Gruppo nuovo Gruppo Alpini Alta Valle Brembana sono elencati: Ferdinando di Samuele, Camillo, Angelo fu Lazzaro, Battista fu Gioacchino; Arcangelo fu Basilio.
Dallo “Scarpone Orobico” del gennaio 1931 si rileva che Ferdinando era “Fiduciario” (responsabile) del Gruppo Alpini di Mezzoldo; nel febbraio successivo, lo stesso giornale ne annunciava la prematura scomparsa a quarantasette anni, dando ampio risalto agli imponenti funerali con folta partecipazione di Alpini. Dalla stessa fonte si rileva che succedette alla guida del Gruppo Camillo, il quale successivamente risultava a capo di quel Sottogruppo. Fu nel 1957 che si costituì il Gruppo Alpini autonomo a Mezzoldo ancora sotto la guida di Camillo, al quale successivamente subentrò Battista (detto Cadorna). Ovviamente, anche in altre città si trovano documentati ceppi di famiglie Lazzarini. Gregorio (Venezia 1655 – Villabona di Rovigo 1730) fu rinomato pittore del suo tempo, autore di numerose opere; fu il primo maestro di G.B. Tiepolo. Nella parrocchiale di San Martino oltre la Goggia a Piazza Brembana, si può ammirare una sua grande tela. radizionalmente indicata come Madonna del Suffragio, pochi anni or sono Mariolina Olivari, identificando correttamente il soggetto come Santa Caterina che intercede per le anime del purgatorio, ne ha attribuito l’esecuzione al Lazzarini, ritenendo di riconoscere in quest’opera quella citata dal biografo del pittore, Da Canal, che la diceva eseguita nel 1706. Recenti scoperte documentarie conservate presso l’archivio parrocchiale di San Martino, hanno potuto confermare questa ipotesi. In un registro dei verbali delle riunioni dei confratelli della Scuola del Suffragio dei defunti, costituitasi all’altare della chiesa di S. Caterina di quella chiesa nel 1702, è stata rinvenuta una deliberazione con la quale il Consiglio decideva, poiché una persona benefattrice ne aveva fatto dono, di riporre a lato dell’altare della confraternita una grande tela ….”opera del Signor Gragorio Lazzarino pittore dei migliori di questi tempi in Venetia, rappresentante il purgatorio con l’imagini del Redentore et della protettrice della Scuola Santa Cattarina…”. Fra i pittori bergamaschi del XX secolo, viene citato Aldo, nato a Ponte Sano Pietro nel 1908, che lavorò in America, specialmente in pannelli decorativi per transatlantici. Ad Albona, cittadina dell’Istria orientale, passata nel 1420 sotto il dominio veneto e divenuta uno dei capisaldi nella lotta contro gli Asburgo, ancor oggi una delle maggiori attrattive turistiche, è il palazzo della famiglia Lazzarini (1717), la quale nel 1770 ebbe dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria il titolo di Barone del Sacro Romano Impero, con diritto trasmissibile in linea maschile e femminile