Bordogna

ARMA: Inquartato: di rosso e di blu, con un bisante d’oro in cuore (N. 397 dello Stemmario Camozzi-Vertova, manoscritto conservato presso la biblioteca civica A. Maj di Bergamo

BordognaCASATA: La famiglia Bordogna trae le sue origini dal ceppo principale dei Fondra o Fondra Bordogna che nei secoli medievali fu sicuramente la più importante di un’ampia zona dell’Oltre Goggia che comprendeva tutta la Valsecca e la Val Fondra. Un ramo dei Capitani di Scalve, famiglia feudale legata al Vescovo di Bergamo, assunse il nome di Fondra, dal luogo che era il centro del territorio sul quale aveva giurisdizione dopo che il 31 agosto 1148 il vescovo di Bergamo aveva investito in perpetuo Sozzo ed Asperello fu Anzalberto di Scalve di tutti i diritti, pertinenze e competenze vescovili in Val Fondra. La famiglia si divise nel tempo in vari rami. Dal ramo che rimase a Fondra, principalmente dalla contrada di Pusdosso, derivarono i Paganoni, discendenti da un tal Paganone (accrescitivo di Pagano). Un altro ramo della famiglia di portò a Valnegra e prese nome Zafardi, da Zafardo (vivente nel 1313). A Valleve si stanziarono i discendenti di Baronchello Fondra o forse lui stesso (vivente nel 1183), assumendo poi il titolo feudale di Capitani di Valleve, gli attuali Cattaneo. A Carona Migliorino o Maiorino del ramo degli Scorretti (vivente nel 1310) diede origine ai Migliorini. A Branzi un ramo prese la specificazione di Fondra di Branzi, ceppo al quale appartenne Giovanni detto Bana (morto prima del 1477), padre di Cristoforo, pure detto Bana (vivente nel 1480), i cui discendenti con il tempo assunsero come cognome il soprannome degli antenati.

Forse discendono dai Fondra di Branzi anche gli Ambrosiani, che presero sicuramente il nome da un Ambrogio. Da un altro cospicuo ramo che si stanziò a Bordogna prendendo il nome Fondra Bordogna, derivarono i Ruffinoni (che a loro volta diedero origine ai Cittadini, dai quali derivarono i Bonetti, i Musati, i Macheris, oltre ai Gervasoni e forse ai Milesi. I Fondra di Bordogna sono citati sia con il nome Fondra Bordogna sia con i due nomi separati. Durante le lotte fra guelfi e ghibellini, i Fondra Bordogna si schierarono a favore dei ghibellini e furono fra i capifazione. Fra i letterati sono ricordati diversi Bordogna: Valeriano, fu canonico regolare lateranense del XVI secolo; Giovanni Battista, all’inizio del XVII secolo, Matteo, morto nel 1624 che fu giureconsulto e dottore in legge a Padova, scrittore e poeta. Lorenzo, del Cornello, francescano riformato che fu lettore, predicatore e guardiano di conventi (1599-1646) e Giacomo, che scrisse alcune poesie edite nella traduzione della Gerusalemme liberata del Tasso, fatta da Carlo Assonica nel 1670.

Un ramo dei Bordogna si stabilì al Cornello dei Tasso, pare con Lorenzo fu Pietro Fondra Bordogna, che sembra esservisi trasferito da Bordogna fra il 1547 e il 1553. Qui la famiglia ebbe grande importanza e si imparentò con i Tassi o Tasso, in quanto Elisabetta figlia di Ruggero di Pasino Tassi sposò Bono Bordogna del Cornello. Si portarono poi a Trento dove si esercitarono anche il commercio di velluti e prima del 1528 vennero aggregati fra i cittadini. Il 7 giugno 1546 Bono ottenne dall’imperatore Carlo V il riconoscimento della nobiltà del sacro Romano Impero. Oltre che nell’Oltre Goggia, fa famiglia Fondra e Bordogna proliferò in vari rami che si stabilirono in diversi luoghi della bergamasco e dell’Italia settentrionale. Si trovano documentati a Bergamo, Villongo, Gromo, Castione, Nembro, Zogno, Urgnano, Belluno, Castiglione delle Siviere, Berbenno in Valtellina, Milano, Premana in Valsassina, Bellano. In Valtellina si trovano almeno due rami della famiglia, uno proveniente da Bordogna ed una da Bellano, che figurano impegnati nella metallurgia. I cognomi Fondra e Bordogna esistono ancora nella bergamasco ed altrove. In alta Valle Brembana si trovano nei paesi di Bordogna e a Cassiglio,